L’analisi post mortem è una fase tipica del fantastico mondo dello sviluppo videogame che si avvia a valle della chiusura di un progetto, spesso si utilizza questo strumento quando ciò accade prematuramente rispetto alle previsioni del team. Hymn of Saikhuna era un concept di gioco partorito dopo alcune sedute di brainstorming del team Wannabe.
Cosa è andato bene?
Il brainstorming è stato interessante, abbiamo creato una griglia di valutazione che tenesse in considerazione alcuni fattori tra cui:
- Interesse personale
- Difficoltà di sviluppo
- Appetibilità per il mercato
L’originalità è stata votata all’unanimità e ciascun membro del team si è presentato con almeno 3 idee che sono poi state valutate da tutti. L’obiettivo condiviso era quello di lavorare a un progetto formativo per acquisire nuove competenze e punti esperienza 😉
Cosa è andato storto?
La motivazione. Abbiamo capito che lavorare a un concept comporta, tra le altre cose, l’accettare un fattore di rischio randomico. In questo caso specifico, un paio di settimane dopo aver deciso quale fosse il progetto prescelto, Turtle Rock Studios e 2K Games annunciarono Evolve. Il game design era esattamente identico a quello che avevamo in mente, con un paio di milioni di euro di finanziamento in più. Ovviamente potevamo ignorare questo fatto, ma il morale crollò istantaneamente.
L’ambizione. Il team di sviluppo era reduce da uno sprint su Brush Chronicles che aveva consumato le riserve di energia, nonostante l’entusiasmo, avevamo sovrastimato la nostra capacità di recupero. Inoltre alcuni sviluppatori erano in procinto di iniziare un periodo denso sul fronte universitario e la combinazione di questi fattori ha fatto sì che il concept non andasse molto più in là di qualche bozzetto (li trovate qui in fondo).